Swami Veetamohananda

 

Il Dinamismo interiore

 

Traduzione a cura della Prof.ssa Franca Mussa

 

 

Possiamo avere tutto nella nostra vita: denaro, sapere, bambini, buoni amici, gadgets di tutti i generi, automobili, assicurazioni, situazioni invidiabili, cose rare e preziose, tuttavia, possiamo mancare della sola cosa importante che è il Dinamismo interiore .

Senza questo, la vita è cupa e difficile da sopportare. Potete essere religiosi, spirituali o laici, ma in tutti i domini, se manchiamo di dinamismo interiore, è la perdita totale.

 

Che cos’è il dinamismo interiore?

Il dinamismo interiore viene dalla pace interiore. Ecco la storia di un Maestro Zen: Il Maestro Zen Hakuin Ekaku era noto per condurre una vita di purezza e i suoi vicini ne tessevano gli elogi.

Un giorno, una bellissima ragazza, i cui genitori avevano un magazzino alimentare, viveva poco lontano. I suoi genitori scoprirono che era incinta. Lei non volva dire chi era il padre, ma dopo molte insistenze, designò Hakuin. Molto in collera, i genitori andarono dal Maestro. La sola spiegazione che ottennero dal Maestro fu: “ Così sia”.

Quando nacque il bambino, fu condotto da Hakuin. Egli aveva già perso la reputazione di Maestro e doveva ora accudire il bambino. Quando il bambino era al suo fianco, egli non aveva l’aria di essere turbato, era uguale a se stesso. Si prese grande cura del bambino. I vicini gli portavano del latte e tutto ciò di cui il bambino aveva bisogno.

Un anno più tardi, la ragazza madre, non potendo più sopportare la separazione dal figlio, disse la verità: il padre era un ragazzo che lavorava ai mercati. Hakuin era innocente. I genitori corsero a prosternarsi davanti al Maestro riconoscendo il loro grande errore. Domandarono ad Hakuin  perché non aveva detto loro che non era il padre. La sola risposta fu: “Così sia”.

 

Interiormente, c’è la tranquillità, la pace, nulla è cambiato: il bambino è la rappresentazione di Dio o del Supremo.

Hakuin ha donato un servizio necessario per la società e rimane quello che è: questo è il dinamismo interiore, viene dalla pace interiore.

E’ possibile sviluppare questa pace interiore nel mondo d’oggi.

Certe persone che praticano, possiedono quest’armonia  e questa pace interiore.

 

Perché ne abbiamo bisogno ed è necessario svilupparlo?

Secondo l’analisi, ci sono tre risposte, per il dinamismo interiore, per la pace o armonia interiore:

1)      Ci protegge dalle forze ostili della vita: ci sono delle forze all’interno di noi stessi, in ogni momento della nostra vita, pensieri negativi cercano di esprimersi;

2)      Ci aiuta a rendere significativa la nostra vita: con questa serenità, questa pace, possiamo essere creativi;

3)      Ci garantisce una gioia senza limiti: quando c’è la pace interiore, nessuno choc esteriore può toccarci. Questa gioia è aldilà dei sensi.

 

Possiamo ottenere questa gioia nel mondo così com’è?

Questa gioia viene dall’interno. Nell’atmosfera del mondo d’oggi vibra una sfida che dobbiamo prendere molto sul serio.

Si tratta di ottenere il dinamismo interiore ed essere sferzati esteriormente. C’è un pericolo all’interno di noi ma anche all’esterno.

 

Quando c’è questo pericolo, tutte le nostre ricchezze, le nostre conoscenze, le nostre realizzazioni ci aiutano?

Quando tutto va bene nelle nostre vite il mondo è con voi, ma quando arriva qualcosa di negativo, noi siamo soli. Quando siamo soli qual è la forza che ci protegge? Ma se c’è il dinamismo interiore, nessuna prova esteriore della vita può toccarci.

 

Le frustrazioni, i tradimenti sono là nel mondo, ma se restiamo come siamo, con questa forza interiore, questo dinamismo interiore, le cose arrivano e passano come nuvole.

 

Swami Vivekananda ha detto: “Un pensiero negativo si risolleverà”

C’è certamente una reazione, un giorno o l’altro il pensiero negativo rimbalzerà su di voi.

Se siete tranquilli, senza essere colpiti, siete salvi è questa tranquillità e questo dinamismo interiore che vi protegge.

La vita è stata difficile in ogni tempo. Non esiste un’epoca in cui tutto era “burro e miele”, in cui la vita era armoniosa.

Se non abbiamo questo dinamismo e questa pace interiore, tutto ciò che accade nel mondo è limitato.

Un testo sanscrito ci spiega: “non abbiamo gioito dei piaceri del mondo ma siamo stati divorati da questi piacere e godimenti del mondo” ”Non ci siamo dedicati a nessuna austerità religiosa, ma ci siamo bruciati da soli”.

Possiamo praticare la devozione, ma se non c’è pace interiore, dinamismo interiore, la vita religiosa è una specie di punizione.

Noi diciamo: “il tempo passa”, ma il tempo è eterno, siamo noi che passiamo.

Il desiderio non ha diminuito la sua potenza, benché noi siamo invecchiati.

Per tutti è così (uomo di stato, sociologo, psicologo, filosofo, poeta, capo religioso) per tutti, ciò che è importante è il dinamismo interiore.

Senza questo dinamismo interiore, non potremo progredire perché ci sarà sempre questo senso di insicurezza.

 

La Bhagavad-Gita ci offre questa sfida: superare la strettoia dei nostri riferimenti e vivere la via totale oppure perire.

La Bhagavad-Gita è chiamata: yoga shastra: scrittura che insegna i metodi per raggiungere l’illuminazione o l’unione con Dio o la Realtà o l’Infinità. E’ chiamata anche Brahma Vidya: Brahma significa l’infinito, Vidya conoscenza.

La Bhagavad-Gita c’insegna la realtà ultima, come raggiungere questa Realtà e quali sono i mezzi.

La Bhagavad–Gita è chiamata: La Scienza della vita, perché ci indica la via possibile secondo il nostro temperamento e i nostri bisogni.

La Bhagavad-Gita inizia con questa scena di Arjuna: generale della famiglia reale, che è stato cacciato dal suo regno legittimo dai suoi cugini.

Quando tutti i mezzi pacifici e onorevoli d’accomodamento furono esauriti, la guerra fu dichiarata. Tutti i principi, gli eroi  i combattenti erano sul campo di battaglia.

Sri Krishna ( il Signore Supremo) in sanscrito: Kiri shati iti Krishna (colui che ci attira).

Nell’undicesimo capitolo è scritto: “tutti gli esseri vengono da Lui”: questa realtà Suprema, entrano in questa realtà.

Una Upanishad ci spiega: “quando c’è la dissoluzione totale, tutto ciò che  è manifestato si dissolve. Tutto rientra nella causa, quando viene il momento, c’è la ri-creazione”.

Quando Krishna conduce il carro, ciò significa che è questa realtà che ci conduce verso lo scopo ultimo, questa forza che ci spinge.

Arjuna rappresenta tutti gli esseri nei loro momenti critici, nelle situazioni difficili (frustrazioni, tradimenti, delusioni). Arjuna è il capo dell’esercito, è il comandante. Egli perde il coraggio, immaginate la situazione.

La scrittura della Bhagavad-Gita ci mostra l’aspetto psicologico: ciò che abbiamo bisogno di sviluppare è il nostro psichismo. Ad Arjuna viene dato un trattamento di choc con queste parole pungenti: “non cedere a questa viltà, ciò non ti si addice, scuoti questa vergognosa debolezza del tuo cuore e risollevati”.

E’ lo stesso insegnamento che ci danno le Upanishad: “Alzati, non è il momento di dormire”.

Lo stesso insegnamento  lo si ritrova nella Bibbia: “Lo spirito soffia dove vuole”.

Qui, ciò che  la scrittura ha cercato di dimostrarci è che solo la Verità può purificare, vivificare e consolidare.

L’insegnamento è dato ad Arjuna per ricordargli la Verità che aveva dimenticato.

 

La causa reale dell’instabilità della nostra vita è la confusione interiore e la mancanza di discriminazione (Che fare? Come fare? Perché fare?).

 

C’è confusione tra spirito e materia, tra anima e corpo, tra i doveri giusti e ingiusti.

 

Una volta sparita l’ignoranza, la confusione sparisce, la forza interiore può cominciare a svilupparsi.

Ecco perché, è chiesto ad Arjuna di combattere, dando battaglia in modo giusto.

Per impegnare la battaglia della vita, dobbiamo liberarci dalla febbre mentale, dalla confusione.

Durante la lotta, la saggezza e la forza devono essere conservate intatte.

Questo è il segreto della vita o dell’espansione  continua della coscienza nella lotta della vita.

L’effetto della psicoterapia di Krishna, il Signore, fu il seguente: “Arjuna si rialza con una fiducia rinnovata. E dichiara: “Il mio errore è distrutto, con la Tua grazia, ho ritrovato la memoria, sono fermo e i miei dubbi sono stati dissipati, agirò secondo la tua parola”.

Il coraggio di essere non viene con la confusione. Questo esempio di Arjuna è molto importante per la vita di tutti.

E’ questa forza interiore che ci dà sicurezza reale. La Bhagavad Gita c’insegna che l’uomo è essenzialmente Uno con la realtà. La Realtà è illimitata. Realizzare, possedere questa forza, significa raggiungere questo dinamismo interiore.

Quando aspiriamo a questa Unità, dirigiamo progressivamente la nostra vita verso la realizzazione, verso questa soddisfazione totale verso la gioia totale.

Esempio: in una situazione sgradevole, potete dire che non siete identificati con la situazione, ma semplicemente disturbati. Ma essere disturbati vuol dire che questa situazione è entrata in voi, diventa integrata nel vostro sistema.

Dopo qualche giorno, quest’impressione dà una reazione, questa reazione può essere violenta o sgradevole. Questa impressione era fortemente impregnata nel vostro sistema che ora si esprime.

Avete la forza si padroneggiarla?

Per questo, abbiamo bisogno di intensificare questo dinamismo interiore.

 

Quando possiamo ritrovare questa forza interiore, siamo liberi dalle circostanze o dagli avvenimenti esteriori.

 

Quando Arjuna ritrovò la propria Unità con la Realtà, la confusione sparì ed esclamò: “ Oh Signore, il mio errore è distrutto, ho ritrovato la memoria” L’intelletto comincia a dirigere la persona in modo giusto.

 

Cos’è la memoria?

La memoria è la Vera natura del nostro essere. Quando questa memoria ritorna, l’illusione è distrutta e la forza interiore riprende immediatamente il proprio posto.

La Bhagavad-Gita indica quattro vie:

-         La via dell’azione;

-         La via dell’Amore puro;

-         Le tecniche di concentrazione;

-         L’analisi di sé e del mondo.

Queste vie sono chiamate Yoga, i mezzi o il mezzo di unirci con la Realtà. Lo scopo ultimo è anche chiamato Yoga. E’ lo stato d’Essere.

 

Sorella Nivedita il cui nome è Margherita Noble, venne dall’Irlanda in India per vivere con Swami Vivekananda.

Swami Vivekananda ha insegnato il Karma Yoga. Il Karma Yoga è l’azione disinteressata.

Sorella Nivedita ha lasciato il suo Paese, i suoi costumi, la sua cultura per fare il servizio ai bisognosi. Nel 1899 a Calcutta ci fu un’epidemia di colera. La sorella puliva le strade senza avere paura di uscire e di stare in contatto con i malati, senza essere contagiata.

Immaginate questo coraggio e questa forza interiore. Questo è il vero Karma yoga.

 

Ognuno di noi ricerca il benessere personale soltanto. Secondo la Bhagavad-Gita, il vero benessere non può trovarsi che sulla base della forza interiore.

 

Il segreto del Karma-yoga è di conservare la vostra serenità interiore per agire e riflettere come pro agire. La Bhagavad-Gita vi insegna ad essere ciò che siete, a cercare di identificare questa forza interiore e la pace interiore. E’ la sola sicurezza che possiamo sperare nella nostra vita.

Tutto il resto è momentaneo.

Nella Bhagavad-Gita, Arjuna era la sola persona che avesse ricevuto questo insegnamento, questo vuol dire che siamo soli nella vita.

Abbiamo bisogno dell’aiuto del Supremo per condurre la vostra vita in modo giusto.

E’ questa pura intelligenza che ci conduce verso la realtà, verso la via giusta, verso la via progressiva.